DIAMANTI SINTETICI

La cronica scarsità di diamanti di qualità industriale, perlopiù impiegati in una variegata gamma di applicazioni di tipo, per l’appunto, industriale, è stata in parte compensata dall’avvento del diamante sintetico. Questo, nel corso dell’ultimo mezzo secolo, è stato realizzato avvalendosi d’una serie di differenti processi tecnologici che, negli anni più recenti, hanno pure reso possibile la produzione – in significative pezzature e carature, dal punto di vista commerciale – di materiale di qualità da gemma da taglio.
Al momento, la produzione annuale di diamante sintetico da taglio ammonta solamente ad alcune migliaia di carati, mentre quella del diamante naturale s’aggira sui 120 milioni di carati. Quasi tutti i diamanti sintetici, poi, risultano di color fantasia : per la maggior parte sul giallo, sull’arancione e sul blu, ed assai sporadicamente nell’incolore o nel quasi incolore.
La Certificazione IGI riservata ai diamanti sintetici riporta gli stessi dati della Certificazione IGI riservata ai diamanti naturali, con la differenza, però, che il modulo impiegato per i primi è di color giallo; inoltre, sulla cintura dei sintetici viene iscritto a raggio laser sia il numero di serie della Certificazione che la dicitura “lab grown” (letteralmente : accresciuto in laboratorio, ovvero sintetico). Tali misure si rendono necessarie a fini di salvaguardia del consumatore finale.
Le pietre preziose dovrebbero passare di proprietà soltanto se accompagnate da una Certificazione che ne attesti la qualità. A prescindere dal luogo o dal mercato di riferimento, una Certificazione autentica emessa da un laboratorio IGI è sinonimo di fiducia e certezze nel mondo dei preziosi.
